Le Grotte di Marina di Camerota
Le Grotte di Marina di Camerota – Il comune di Camerota prende il nome da una bellissima fanciulla di nome Kamatatòn. Il nocchiero di Enea: Palinuro se ne innamorò. Però la fanciulla non ricambiava questo amore, e Palinuro disperato si immerse in mare per seguirla perdendo la vita. Venere, la dea dell’amore, per punire la crudeltà di Kamaraton la trasformò in roccia, dove al giorno d’oggi sorge l’abitato di Camerota capoluogo, condannandola a guardare in eterno il suo amore respinto. Prima tappa del tour in barca troviamo:
Cala Fortuna: Prende il nome da un tempio di epoca remota dedicato alla dea fortuna. All’interno troviamo la prima grotta.
Grotta degli innamorati: La grotta degli innamorati si trova sul versante di ponente (mar ionio) ci si può arrivare via mare con le numerose visite giudate che si trovano sul posto. Nella grotta si entra a nuoto e man man che si entra l’acqua diventa bassa e ci si ritrova sulla sabbia.
Grotta Azzurra: Situata nei pressi di Cala Lanterna, quella parte di Capo Palinuro che guarda a Sud-Ovest, questa cavità è compresa fra Punta Spartivento e Punta Mammone.
Cascata del Marchese: fra insenatura di cala fortuna e cala monte di luna emerge uno scoglio piatto bianco simile ad una sediola fra l’acqua turchina, qui il marchese amava nei suoi viaggi tra lo sciacquio delle acque ergere a poesia i suoi bisogni corporali.
Cala Monte di Luna: come un semicerchio di un cilindro gigantesco, si erge alta e scabrosa ai nostri occhi, la parete della Cala Monte di Luna. Il suo nome è la garanzia più seria a dimostrare la sua conformazione ad arco bicorno a somiglianza di quello lunare nella fase di calante. La parete di questo scoglio è alta a strapiombo sul mare di circa 150 mt ed il colore della sua roccia è maculato, come un manto di un leopardo. lungo le pareti vegetano e si specchiano nel mare chiome di alberi marini, mentre ergono dall’acqua come tritoni enormi, tre scogli che ornano ed abbelliscono l’arco di mare come fanno i faraglioni a Capri.
Grotta della Magnosa: cosi chiamata per la presenza di uno scoglio che ricorda la forma del pesce martello. E’ interessante sapere che in questa cala i marinai con la lampara, pescavano molte cicale di mare un crostaceo che assomiglia anch’esso al detto scoglio.
Grotta della Cattedrale: caratterizzata da lunghe stalattiti bianche, questa cavità ha l’aspetto di una cattedrale.
Grotta del Pozzallo: cosi definita per la presenza di un pozzo naturale sulla spiaggetta da cui prende il nome. L’acqua, in alcuni punti, è talmente sfumata e pennellata di un blu intenso. Uno spettacolo di colori ed un armonia di scogli completano uno scenario meraviglioso che incanta e commuove. Situata fra due promontori rocciosi, la spiaggia del pozzallo resta la meta ideale per trascorrere una giornata in mare.
Sorgente Santa Caterina: in una chiazza di acqua smeraldina a ridosso di scogli ecuneati, sfocia una sorgente di acqua dolce, che a detto dei medici e di esperti, contiene virtù salutari.
Cala Bianca: Denominata da lega ambiente nel 2013, è una piccola spiaggetta che deve il suo nome per la presenza di ciottoli rotondi bianchi che la compongono, piccola di dimensioni ma bagnata da un mare cristallineo, con colori mozzafiato.
Grotta del Toro: questa grotta deve il suo nome alla presenza di uno scoglio al suo interno avente la forma della testa di un toro.
Cala Falconara: cosiddetta perchè si posano i falchi, quando nella seconda metà di aprile e gli inizi di maggio entrano le quaglie. Grotta di S. Taddeo Prende il nome dalle stalattiti e stalagmiti che configurano il santo. Si racconta che un pescatore ogni volta che si recava li per pescare recitava una preghiera in onore del santo per una pesca propizia, ma nonostante ciò per ben tre volte non pescò nulla allora sdegnato sfigurò il santo con un remo.
Grotta delle Noglie: questa grotta perde il nome per delle stalattiti e stalagmiti presenti all’interno, rassomiglianti a salciccie piccanti locali. Punta magazeno: da qui si sta per entrare nella baia degli infreschi, questo “magazeno” era la casetta del marchese di camerota, dove si rifugiavano i marinai, quando si praticava la pesca del tonno, infatti in questa località è stata sempre accesa la tonnara tra le più importanti d’italia.
Grotta degli Infreschi: questa cavità si trova all’interno della baia da cui prende il nome. Vecchi marinai narrano che questa grotta veniva usata dai pescatori come “cella frigorifera” dove depositavano il tonno, quando per situazioni di meteo avverse si rifugiavano nella baia perchè impossibilitati a proseguire il cammino. In questa grotta anche in piena estate la temperatura è molto bassa, dovuta alla presenza di una sorgente che al suo interno ha sbocco.
Baia degli Infreschi: il suo nome deriva dalla freschezza dell’acqua, al suo interno troviamo la spiaggia degli infreschi, premiata come cala bianca da Legambiente nel 2014, come “la piu’ bella sei tu”. Gioiello camerotano, per eccellenza, area marina protetta, vista la presenza della “posidonia” di notevole importanza ecologica, visto che è un’alga purificatrice. Un’insenatura naturale, delimitata da scogliere rocciose, con un mare limpidissimo e dalle diverse tonalità. Denominato anche Porto degli Infreschi, veniva utilizzato come porto naturale dai pescatori, perchè al riparo dalle correnti.
Spiaggia del Marcellino: cosi definita dalla grande somiglianza con la spiaggia di “Mergellina” di napoli. Viene anche denominata Spiaggia dei Francesi, perchè erano abituali visitatori. Margellino è uno sperone roccioso ricoperto da un bosco, rigoglioso di piante cedue che arriva quasi a lambire l’acqua marina. La caratteristica di questo sperone di roccia è la sua forma a zampa di elefante, in posizione di aggredire chi tendesse violare i confini del Comune di Camerota.